Lo scorso 28 novembre si è tenuto a Palermo un incontro (il primo di una lunga serie) tra membri dell’associazione del terzo settore Anas (Associazione Nazionale di Azione Sociale) e Aidop (Associazione Italiana Disfunzione Organi Pelvici).
Lo scopo dell’incontro è stato quello di sensibilizzare sui problemi causati dall’incontinenza, patologia invalidante ad oggi poco sotto i riflettori, che compromette la qualità della vita di chi ne soffre.
Il problema, oltre ad essere fisico, è psicologico, in quanto causa di depressione e di profondi malesseri che modificano enormemente la quotidianità.
Mossi dal desiderio di migliorare questa condizione inspiegabilmente taciuta, Medici di Medicina Generale e Medici Specialisti (Chirurghi Proctologi-Pelviperineologi, Ginecologi, Urologi, Endoscopisti) hanno deciso di collaborare per faremergere la questione, illustrare i metodi preventivi di diagnosi e le tecniche innovative che possono rappresentare una svolta terapeutica per chi soffre di tale condizione.
La voglia comune, motore di questo sodalizio, è la volontà di diffondere il sapere in merito all’incontinenza su tutto il territorio nazionale, educare al problema, per far conoscere come ad oggi ci siano diverse soluzioni poco invasive in grado di fare la differenza.
Durante l’incontro, tra gli altri, sono intervenuti il Dott. Carlo Bargiggia, Presidente AIDOP Onlus, già Responsabile dell’Unità di Pelviperineologia al Policlinico Universitario San Matteo di Pavia, Chirurgo presso la “Casa di Cura Columbus” di Milano e Consulente presso la “Casa di Cura Torina” di Palermo, il Dott. Benedetto Di Trapani ,Vice Presidente AIDOP Onlus, Responsabile della U.F. di Chirurgia della “Casa di Cura Torina” di Palermo e il Prof. Giovanni Tomasello, Aggregato di Chirurgia presso l’Università di Palermo, esperto di Endoscopia Diagnostica ed Operativa dell’apparato digerente.
Tutti i relatori hanno concordato su quanto conti l’empatia tra paziente e medico: abbattendo il muro del pudore si potrà iniziare a rompere il silenzio per mostrare il ventaglio di soluzioni che oggi prospetta la Scienza Medica. A gran voce hanno inoltre sottolineato l’esigenza di creare centri appositi in cui si possano fare buone diagnosi; perché è proprio dalla buona diagnosi che dipende l’esito della terapia.